Tutto il calcio minuto più… minuto meno/ Larcianese-Porta Romana vista da Giacomo Grazzini: “Il ‘Falso Nueve’ Sandro Mazzola, la ‘Grande Inter’ degli anni Sessanta e…”

ImageFirenze, 23 marzo 2015 – Nuovo appuntamento con la rubrica curata da Giacomo Grazzini: “Tutto il calcio minuto più… minuto meno. Il calcio ai tempi di Comunardo Niccolai”. Ecco il commento all’ultima partita di campionato:

Prima di commentare, come al solito, lo svolgimento della partita odierna, disputata in trasferta contro la Larcianese, vorrei fare un doveroso richiamo, in direzione delle due splendide prestazioni offerte dai Viola nel corso di questa settimana, sia in campionato contro il Milan, che in coppa Euroleague contro la Roma!

Partendo dal secondo impegno, esso si è dimostrato di essere, per tutti noi, rispetto all’ incontro di andata, tutto un’ altra ..Astori, e mi domando inoltre :..” ma ..Keita’ avevano, l’altra sera, i giocatori della Roma, così mal disposti in campo ed in che .. Stadio si erano ridotti, per giocare così male e correre così poco.. ? Sicuramente, questi atleti non erano proprio, per così dire, in una ..Stadio di forma ..Olimpico.
Secondo il mio personalissimo ..Paredes, la squadra gigliata, cioè quella di Firenze, stavolta si è divertita non poco a prendere letteralmente a ..Pallotta la squadra invece di ..Florenzi, e, addirittura, ciò e’ avvenuto direttamente proprio nel loro Cov..Olimpico, che da molti anni ormai, per noi Viola convinti, sembrava risultare essere un vero e proprio tabù.

Come dicono in un quartiere non troppo “bene” di Roma :..”Incredibile ma ..Vetrano ” perché il tabù, poi alla fine, e’ stato invece sfatato! Certo, per la squadra giallorossa ma con forti tonalità.. De Rossi, deve essere stata proprio una bella mazzata, quella accusata l’altra sera, una di quelle circostanze che ti fanno venire mille.. Iturbe, che ti procurano ferite terribili, e cioè, di quelle ferite, che non si curono Pian ..Pianic, solamente con la mera applicazione di una semplice ..GARZIA, messa li sopra e basta, ma se ..Lijaic, davvero a tua disposizione, ci vorrebbero, invece, ben altre terapie d’urto, terapie che iniziano a fare effetto, lo sappiamo tutti, inizialmente dalla ..Naingolan, per finire poi ad interessare anche l’ultima della..Manolas. E’ solo in questo modo che si può veramente guarire e ricominciare a ..Rinascere : “..come un ..Gervinho a Primavera” recuperando, cioè, un atteggiamento che sia molto meno ..S..Cocciante, perche’ alla fine, come in tutte le ..Astori che finiscono a lieto fine, si possa concludere scrivendo : “…. e Totti quanti vissero felici e contenti,. .Totti…incluso, naturalmente ” .

Per quanto riguarda invece l’incontro disputato con il Milan, nonostante il .. Destro rimediato dai nostri all’ inizio del secondo tempo, a tal riguardo, vorrei sottolineare come la squadra, secondo me, abbia reagito, comunque, con grande intensità e con grande carattere, perché, fondamentalmente, il gruppo, a tutt’oggi , ancora una volta, si .. Basanta su di una consolidata amalgama, che con il passar del tempo, cresce ed anzi ancor di più, quasi, si auto..Montella da sola .

Amalgama, sottolineo ancora, che fa giocare tutti quanti, titolari e riserve, che siano, direi certamente, sulle ..Alonso di un ritrovato entusiasmo, il quale trova certamente buon gioco nell’affermarsi, allorquando si trova ad affrontare difese, che a volte vengono .. Mexes in campo non perfettamente in ordine, perché forse non sufficientemente preparate a contrastare quegli schemi di attacchi, che contemplano la presenza di un .. “Falso Nueve ” ( Falso Nove) lassù davanti, uno come Ilicic, per esempio .

Ma di “falsi nueve” la storia del calcio ne è ben condita : .. Come non ricordare, per esempio, Sandro Mazzola, campione pluridecorato, campione d’Italia con l’Inter nel 63, 65, 66, 71, campione d’Europa ed Intercontinentale nel 64 e 65 .

Mazzola, affermatosi in seguito come uno dei più grandi centrocampisti di ogni era, all’ inizio della sua carriera e durante il miglior periodo dell’ Inter di tutti i tempi, cioè sotto la guida del Presidente papà Angelo Moratti, ricoprì, tuttavia, con grande successo, il ruolo di “falso centravanti”, siglando, per di più, anche tantissime reti, come nel 64/65 ben 17 goals, nel 65/66 ben 19 reti, nel 66/67 ancora 17 goals .

Infatti il modulo che prevalse a quell’epoca, sotto la guida di Helenio Herrera, prevedeva l’ impiego, lassù davanti, come centravanti di manovra, appunto, del “Sandrino il Mazzolatore”, come lo definiva, scherzosamente, l’attore comico Diego Abatatuono, in un suo famoso film… ” Eccezziunale Veramente “.

Sulla sinistra, in appoggio a Mazzola, giostrava il piedino fatato di Mariolino Corso, che con le sue famose punizioni a ” foglia morta”, rendeva spesso vano ogni tentativo di parata del portiere di turno, il quale numero 1, sconsolatamente era costretto, suo malgrado, a seguire, con lo sguardo spesso un po’ inebetito, la traiettoria della sfera infilarsi, con precisione chirurgica, direttamente nell’ incrocio dei pali, portandosi via, oltre che la speranza dell’estremo difensore, come si suol dire, pure il lavoro di tessitura del ragno.

Intanto, a destra dello schieramento suddetto , un “Angelo” volava sulla fascia, il quale, meglio conosciuto all’anagrafe come Angelo “Domingo” Domenghini, dopo aver immancabilmente puntato e saltato il terzino suo diretto avversario, scaricava da posizione spesso defilata, se non addirittura impossibile, il suo destro terrificante, inferiore solo per potenza, ma non certo per precisione, al sinistro devastante del suo futuro compagno di squadra e di nazionale, Gigi Riva, destro, dicevo, però, assolutamente letale per il malcapitato portiere di turno .
Sulla trequarti, invece, stazionava per inventare, pennellando a destra ed a sinistra, il famoso fantasista spagnolo Luisito Suarez .

Insomma, che squadra fantastica era quella nerazzurra ! Eppure quella rosa non disponeva ..Peiro’, neanche di un centravanti tradizionale. Solo qualche anno dopo, e cioè nel 69/70, fu deciso dalla dirigenza ambrosiana, di acquistare dal Cagliari, il futuro Bomber dell’ Inter e della Nazionale, Roberto ” Bolimba” Boninsegna, il quale centravanti, fu ceduto dalla squadra sarda, in cambio di un trio composto da ” Domingo ” Domenghini, da ” Bobo” Gori, e dal terzino Cesare Poli.

Questo importantissimo cambiamento di rotta, determino’, inizialmente, la fortuna del Cagliari, che vinse nel maggio del ‘ 70 incredibilmente, ma forse non troppo, nientemeno che il tricolore, con un attacco micidiale, composto appunto da Domenghini, Gori e Riva.

Solo successivamente, e cioè nell’anno seguente, lo scambio teste’ ricordato, determino’, questa volta, la fortuna della stessa Inter, sempre quell’Inter di Mazzola, s’intende, e del neo Mister ..Invernizzi, detto anche l’allenatore ” formaggino “, che, contrariamente al cognome che portava. non si faceva ..mangiare proprio da nessuno. Invernizzi, anzi, confermo’ di esser, tra l’altro, un tecnico molto preparato ed attento e quindi tutt’altro che Dis ..Stracchino dal clamore crescente, che, come al solito, circondava la Società del ” Biscione “, direttore tecnico, aggiungo, che fu capace, al suo primo di ingaggio “in panchina”, di vincere subito uno scudetto nel ‘ 71, primato, che, pure, consegno’ a Boninsegna il titolo di capocannoniere del torneo, con 24 reti al suo attivo .

Ritornando però a Mazzola, e’ doveroso puntualizzare, inoltre, che, Sandro, debba essere principalmente ricordato, anche perché era il figlio del defunto Valentino, celeberrimo ed indimenticato campione del grande Torino, squadra ” granata ” che negli anni cinquanta, spazzava via qualsiasi avversario, dominando lo scenario del momento, tanto da essere considerata, dalla pluralità dei critici, la squadra italiana che praticava il miglior calcio di tutti i tempi.

Purtroppo, però, la memoria di quel Torino, e’collegata, pure, alla Basilica di Superga, luogo Santo sopra Torino, ormai tristemente famoso,lo sappiamo tutti, perché fu teatro di quel tragico incidente, dove l’aereo, che riportava l’intera squadra del Toro a casa, dalla inutile trasferta di Lisbona, si schiantò quella sera, proprio su quella collina.

Credo, a tal riguardo, che sia impossibile, per ogni amante del calcio e dello sport in genere, come e’ successo per me, quando nel 2000 andai in visita giubilare alla Basilica di Superga, non provare un moto di profonda commozione verso quei ragazzi, che per tanti anni hanno segnato e segneranno ancora la Storia del Calcio Italiano, segnata a sua volta, per sempre, da un evento talmente drammatico, questo raccontato, che trafisse probabilmente, in modo indelebile, anche l’animo sensibile dell’allora piccolo, ma un minuto dopo la tragedia , di certo, già ” belle” grande, Alessandro Mazzola.

Ritornando per un attimo alle vicende attuali della Fiorentina, la domanda che ci si pone un po’ tutti . proprio all’indomani di quei sorteggi avvenuti in Francia e relativi agli abbinamenti dei quarti finali della Europa League, e’ proprio questa”…Ma ..Kiev questa squadra ucraina, prossima sfidante dei Viola..? “. La ..Dinamo Kiev, come sostengono, a ben donde, tutti i competenti del calcio, e’ una squadra, che sicuramente possiede una.. Marcia in più nel suo.. Motore di trasmissione di gioco, rispetto, magari, anche, a quell’ Energia che avrebbero potuto sprigionare le altre squadre, nostre potenziali avversarie anch’esse sorteggiate, ma non con noi E non è di fuori affermare, che lo scontro previsto per il 16 in trasferta con la ..Dinamo, si preannuncerà, senz’altro, molto ma molto carico di .. Elettricità.. ! A tal proposito, come non ricordarsi, ritornando ai fasti che furono, della vittoria conquistata dalla Fiorentina campione d’Italia proprio sul campo della Dinamo, nel ‘ 70, in coppa di Campioni, vittoria che valse la qualificazione alla fase successiva, con reti siglate rispettivamente dal bomber Mario Maraschi e da quell’ “ubriacante” ala sinistra, che corrispondeva al nome di Luciano Chiarugi, detto anche ” cavallo pazzo” .

Ed ora passiamo finalmente ad analizzare la partita di oggi pareggiata con la Larcianese, col punteggio pirotecnico di 2 reti a 2 . Si gioca ovviamente allo stadio di Larciano, il quale porta un nome molto importante, e cioè quello di Idilio Cei, indimenticato ex portiere della Lazio degli anni sessanta. La squadra Larcianese, al fischio d’inizio, parte a tutta ..Birra con ..Pinto e compagni, che nei primi venti minuti dominano la partita, trasportando l’asse del loro gioco molto più .. Fior .. Avanti, rispetto a quello che riescono a fare i nostri , anche grazie ad un vento veramente fastidioso ed assolutamente contrario rispetto alla direzione dei nostri tentativi di gioco, vento che fa purtroppo da ..Pannelli ai nostri lanci lunghi, tanto che la sfera continuamente si impenna in modo molto .. Bizzarri .

E così ne approfittano subito gli attaccanti della squadra ospite, che si ..Larciano immediatamente all’attacco, così da.. Mordaga’ subito le nostre retrovie, andando in goal già nei primi minuti, allorquando riescono a tirare fuori un asso vincente, non da ..Cappelli ma addirittura da ..Borselli, che sfrutta un cross proveniente da un calcio d’angolo, calciato direttamente da ..Cipollini, che così, ci fa …piangere per la delusione momentanea .

Il primo tempo, poi, prosegue sempre in mano loro, ed in tal senso la buona prestazione del loro 10, va .. Citera per forza, e direi pure anche quella del numero 11, che sulla fascia sembra essere proprio. .Massaro . Mordaga’, poi, davanti a Compagnoni, non riesce ad ipnotizzare il giovane portiere .Nell’ ultimo quarto d’ora, però, si svegliano i nostri, che in due o tre azioni, reagiscono forte, mettendo in seria difficoltà la loro retroguardia . Nello sviluppo di una di queste, Santini ben .. Larciano in area di rigore, supera con un pallonetto il portiere loro : pareggio .

L’inizio del secondo tempo e’ altrettanto shokkante . Difatti, a seguito di una nostra leggerezza difensiva, con un contropiede davvero veloce, Massaro si trova in un .. Lamporecchio, davanti al portiere Compagnoni, battendolo implacabilmente . Il seguito e’ tutto un monologo da parte dei nostri, che riescono finalmente a schiacciare la Larcianese nella loro metà campo. Un colpo di testa ravvicinato di Santini viene deviato con una prodezza da Ciurli.

Un goal viene poi annullato a Sabia, su una segnalazione di fuorigioco sbandierata dal segnalinee, che secondo me, però è molto discutibile. Poi finalmente, da una mischia convulsa in area loro, sbuca una palla, che si insacca nell’angolino alla sinistra del portiere. Ma chi ha segnato questo goal ? Forse Chiarelli o forse Ciolli o forse un autogoal, io purtroppo non l’ho visto; l’importante comunque e’ che abbiamo raggiunto rapidamente la parità .

Le azioni successive sono purtroppo per noi segnate dalle sfortuna : ben due pali vengono difatti colpiti da Chiarelli: il primo di testa e l’altro su punizione .

Poi arriva il fischio finale, che, visto come si sono espressi i nostri nel secondo tempo, ci lascia sinceramente un po’ di amaro in bocca .

Molto bravi secondo me si sono dimostrati, ancora una volta, Frutti, Sabia, Pomo e Ciolli, quest’ultimo, come al solito, anche per il grande impegno profuso . Avanti così ed in bocca al lupo per la prossima.

Forza Porta Romana, buona settimana, g

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