Duccio non ce l’ha fatta, Porta Romana in lutto

Firenze, 11 giugno 2018 – Il Centro Sportivo Porta Romana è in lutto per la tragica scomparsa di Duccio Dini, il ragazzo di 29 anni travolto domenica da una delle auto coinvolte nell’inseguimento avvenuto in via Canova. Duccio era tifosissimo della Fiorentina e molto appassionato di calcio, che praticava nei dilettanti. Per due stagioni, nel 2007/08 e nel 2008/09, ha indossato la maglia del Porta Romana. Sconvolti per quanto successo, i nostri pensieri e le nostre preghiere sono rivolti a Duccio, alla sua famiglia, ai suoi amici.

L’articolo del Corriere Fiorentino e le parole del sindaco di Firenze Dario Nardella:
Non ce l’ha fatta, Duccio Dini, il giovane di 29 anni travolto domenica dal folle inseguimento di auto di rom a Firenze. Duccio era fermo con il suo scooter a un semaforo rosso tra via Canova e via Simone Martini: stava andando a lavoro. Il giovane era stato ricoverato in gravissime condizioni nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Careggi. I genitori hanno dato l’ok per l’espianto degli organi. Più fortunati due bambini, di 6 e 8 anni, che erano con il loro padre in una delle auto coinvolte nella terribile carambola scatenata da 4 uomini di etnia rom, tutti residenti nel campo del Poderaccio a Firenze, due dei quali, un 65enne e un 36enne, Amet Remzi e Mustafa Dehran, sono stati arrestati in serata con l’accusa di lesioni gravissime. Altri due sono stati denunciati a piede libero.
Il sindaco Dario Nardella ha proclamato il lutto cittadino: «Duccio non ce l’ha fatta. La sua battaglia per la vita è finita tra le braccia della sua splendida famiglia e degli amici. A loro va il profondo cordoglio di tutta Firenze. Per questo ho deciso di proclamare il lutto cittadino, per Duccio, come ho appena comunicato ai suoi genitori, che ringrazio anche per la decisione di donare gli organi, un bellissimo gesto di amore e di altruismo. Ringrazio i medici e gli psicologi del Comune per la loro professionalità e sensibilità. I responsabili di questo omicidio sono stati fermati già ieri grazie all’azione tempestiva dei Carabinieri. Non chiamiamola fatalità. Ho fatto appello al Ministro della Giustizia per garantire il massimo impegno perché esigiamo che sia fatta giustizia. Il Comune di Firenze si costituirà parte civile nel processo che si dovrà aprire, questo è certo. Sono amareggiato perché alcuni non hanno perso un secondo per avventarsi su questa tragedia, al solo scopo di fare polemica, mentre Duccio lottava tra la vita e la morte. Noi non lasceremo mai sola la sua famiglia e non permetteremo che qualcuno usi il loro dolore per scatenare una catena di violenza e di odio. Continuiamo ad andare avanti su ciò che abbiamo sempre detto: non vendetta, ma giustizia e legalità. Non la gogna, ma la certezza della pena. Perché la vendetta e la violenza non ci restituiranno Duccio. La legalità non ha colore politico e i fiorentini hanno diritto a vivere con libertà e tranquillità. Lo spirito solidale di Firenze può vivere solo dentro le regole, senza alcuna distinzione per nessuno. Se il Governo vorrà aiutare la nostra città, parta da una concreta collaborazione, metta più forze dell’ordine e più strumenti per la sicurezza della comunità. Duccio su facebook aveva una bellissima foto con scritto “Viva la vida”, credo non ci sia frase più bella per unirci insieme nel suo ricordo. Ciao Duccio».

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