Taiti: «Porta Romana, futuro roseo. Con me, o con chi verrà al mio posto»

Firenze, 16 aprile 2019 – Intervista al presidente del C.S. Porta Romana Lorenzo Taiti.

«Salvezza raggiunta con un turno di anticipo, un traguardo che a un certo punto del campionato sembrava impensabile…»

«Dopo Foiano tutto sembrava perduto. Ricordo il ritorno in pullman, un grande silenzio e tanta preoccupazione. La sconfitta e soprattutto la mancanza di reazione della squadra lasciavano presagire un finale di campionato disastroso. Il rischio retrocessione diretta era concreto, sinceramente in quel momento avrei messo la firma anche per i play-out. Invece dopo quella partita ci siamo ricompattati e siamo ripartiti, vincendo e convincendo nel turno infrasettimanale a Figline e confermandoci la domenica successiva contro la Castiglionese. La squadra ha preso consapevolezza dei propri mezzi e, settimana dopo settimana, siamo arrivati a questo per me straordinario risultato. Non so quanti sarebbero riusciti a venirne fuori come abbiamo fatto noi, i meriti sono prima di tutto del gruppo, perché è la squadra che va in campo e deve dimostrare la domenica, poi dell’allenatore, che anche nei momenti più difficili ha sempre trasmesso fiducia, ben supportato dal direttore sportivo e dalla società…»

«Nel bilancio sportivo della stagione c’è anche l’ottimo girone di ritorno della squadra Juniores…»

«L’obiettivo salvezza è stato raggiunto con largo anticipo, e dopo Pasqua ci giocheremo l’accesso alla coppa regionale contro la Lastrigiana. Il bilancio è positivo perché, oltre a confermarci nelle squadre di prima fascia a livello regionale, tanti giovani hanno trovato spazio in prima squadra. Ho sempre avuto la convinzione che la rosa della nostra Juniores fosse competitiva, anche nei momenti più negativi del campionato non ho mai avuto la percezione di rischiare la categoria. Il quinto posto però sarebbe un risultato oltre le più rosee previsioni…»

«Sia Prima Squadra che Juniores hanno centrato gli obiettivi dopo un cambio di allenatore. Qualcosa è stato sbagliato in estate?»

«Non credo che le nostre scelte estive fossero sbagliate. Sia Gelli, che ha fatto benissimo nelle stagioni scorse con la Juniores, che Massai sono due ottimi allenatori. A volte semplicemente è necessario fare delle correzioni in corso di rotta, e l’allenatore è sempre il primo a pagare. La nostra fortuna è stata trovare liberi in autunno due allenatori importanti come Calderini e Lacchi».

«Il ds Chiarelli ha dichiarato che un anno così vale per cinque. E un anno così da presidente per quanto vale?»

«Per 10 anni. Non nascondo che per me è stata una stagione davvero logorante, con tante preoccupazioni legate da un lato ai risultati sportivi, dall’altro alla gestione amministrativa quotidiana. Avessi saputo a cosa sarei andato incontro, probabilmente non mi sarei avventurato in questa nuova veste…»

«Contenti per la salvezza raggiunta. Numeri alla mano, però, questa resta la stagione più difficile per il Porta Romana. Dai 57 punti dello scorso campionato, ai 32 punti attuali. Con quali ambizioni si riparte?»

«L’anno scorso ci siamo divertiti, lottando fino alla fine per la vittoria del campionato, ma questo divertimento ci è costato caro. Quest’anno invece è stata una sofferenza continua. Serve equilibrio. Le basi per ripartire ci sono, sono convinto che il futuro sia roseo. Ma per poter programmare la prossima stagione sportiva è necessario anzitutto chiarire certi aspetti. Siamo già a metà aprile, prima ci vediamo e meglio è. Servono assunzioni di responsabilità diverse da parte di tutti, non solo da parte di chi si assume l’onere di fare il presidente. Se ripartirò, lo farò con un quadro diverso da quello di quest’anno…»

«Se ripartirò… E’ possibile che Taiti lasci la presidenza del Porta Romana?»

«Sì, è un’eventualità…»

«Da cosa dipende?»

«Da situazioni extracalcio, innanzitutto. In primis impegni familiari. Ma non è importante il mio ruolo, io mi sento un consigliere come tutti gli altri, posso fare il presidente, il ds, il semplice consigliere o anche niente. Determinante sarà la condivisione di reponsabilità di tutto il consiglio, non bastano i buoni propositi…»

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