Juniores k.o. a Livorno (3-2). Lacchi: «Ripartiamo dai nostri errori, fase difensiva da rivedere»

Firenze, 17 dicembre 2018 – Juniores sconfitta 3-2 sabato a Livorno. Arancioneri in vantaggio al 6′ con Saponetto, i blu labronici pareggiano al 39′ con Giovannoni (nell’occasione si fa male Geneletti, sostituito da La Volpe). Nella ripresa Pro Livorno subito avanti con Bernardoni al 56′, Saponetto pareggia al 62′. All’81 espulso Chellini, all’83’ il 3-2 firmato ancora da Bernardoni. All’88’ Pisciotta si fa respingere un calcio di rigore.

L’analisi di mister Stefano Lacchi: «Dobbiamo ripartire dai nostri errori. In questa squadra ci sono buone qualità tecniche, ma abbiamo anche tante lacune, soprattutto in fase difensiva. Tante piccole disattenzioni che fanno la differenza. Subiamo troppi gol, dobbiamo acquisire una maggiore solidità difensiva, altrimenti le partite diventano troppo casuali. Numeri alla mano, questa squadra ha sempre subito tanti gol. Commettiamo sia ingenuità individuali che a livello collettivo. Il primo gol è stato un errore collettivo, loro sono ripartiti con palla scoperta, siamo scappati male. Il portiere ha letto bene ma ha avuto attimo di esitazione. L’azione del secondo gol è nato da una punizione per loro, loro hanno battuto veloce perché nessuno si è messo davanti alla palla, un errore anche di inesperienza. In occasione del terzo gol abbiamo concesso tre metri in area di rigore. L’espulsione Chellini? Un’entrata scomposta in scivolata da dietro, forse il rosso è stato un po’ affrettato, fino a quel punto l’arbitro non aveva estratto nemmeno un giallo. L’espulsione ci ha privato di un giocatore che era entrato molto bene in partita, ritrovarci in 10 ha complicato le cose. L’arbitraggio però fa parte del gioco, niente alibi, la cosa evidente è che dobbiamo migliorare noi. La classifica inizia a essere un po’ preoccupante. C’è tanto da lavorare, ma sono convinto che ci siano tutti i presupposti per poterne uscire. Credo tanto nel lavoro, ho visto ampia disponibilità impegno da parte ragazzi. Sabato la Lastrigiana? Cliente difficile…»

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