Firenze, 20 gennaio 2015 – All’indomani della partita Baldaccio Bruni-Porta Romana, registriamo l’intervento di una voce autorevole dall’interno della società:
«A mente fredda, cos’è successo domenica a Anghiari?»
«Gli ultimi 5’ sono esemplificativi. Prima Gori è stato spinto contro la rete, l’arbitro ha assegnato la rimessa laterale alla squadra di casa. Poi c’è stata la gomitata a Bartalesi, costretto ad uscire per farsi medicare la ferita. Un intervento violento, il cui autore non è stato sanzionato nemmeno con un’ammonizione, mentre noi siamo rimasti in 8 per un minuto. Punizione, palla lunga per Lucas che protegge la palla e viene messo giù, l’arbitro lascia correre. Palla alla Baldaccio Bruni a metà campo, Lucas va in pressing, sul contrasto viene colpito. Batistuta resta a terra urlante dopo aver subito una distorsione alla caviglia ma nessuno della terna si preoccupa di intervenire per sincerarsi delle sue condizioni. Gli avversari intanto con assoluta mancanza di sportività continuano a giocare per 43” segnando il 2-1 in 11 contro 8. Ci si riempie tanto la bocca con il fair-play, poi…»
«Rivedendo gli highlights, è stata giusta l’espulsione di Pomo?»
«Rivista in televisione l’espulsione di Pomo lascia molti dubbi, soprattutto perché la regola non parla di fallo da ultimo uomo, ma di chiara occasione da rete. Ma il punto è un altro: gli arbitri possono sbagliare, lo fanno in serie A figuriamoci in Eccellenza. A Rignano lo stesso arbitro di domenica ha annullato per fuorigioco un gol di Ciolli, forse regolare. L’abbiamo accettato, fa parte del gioco, gli arbitri devono decidere in una frazione di secondo. Rispetto alla partita di domenica non stiamo parlando di errori tecnici, ma della gestione della partita e di come l’arbitro ha finito per indirizzare la partita in una precisa direzione. Pensiamo ad esempio all’ammonizione di Santini, al 20’ del primo tempo per una simulazione a centrocampo, un cartellino che inevitabilmente ha condizionato la prova di un giocatore con le sue caratteristiche. Oppure alla prima ammonizione di Chiarelli, andato dall’arbitro a mostrare i segni dei morsi ricevuti da un avversario…»
«In trasferta non è la prima volta che si percepisce un clima di ostilità nei confronti del Porta Romana, come si spiega?»
«E’ vero, sono situazioni non piacevoli. Non so dire se tutto questo derivi dalla gestione dello stadio delle Due Strade, è possibile. Ma non vorrei che a furia di insinuare che siamo una società ben vista dalla Federazione, alcuni arbitri subiscano un condizionamento opposto. Però voglio dirlo forte e chiaro: noi siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto e stiamo facendo, a spese nostre, senza costi per la collettività. Attraverso un bando ad evidenza pubblica, al quale siamo stati gli unici a partecipare, abbiamo preso in gestione l’impianto. Rispettando tutti gli impegni assunti, a cominciare dalla ristrutturazione degli spogliatoi, abbiamo contribuito a rendere lo stadio sempre più funzionale, tanto che è stato scelto come sede delle partite della Fiorentina Primavera e della Nazionali giovanili. In accordo con l’Amministrazione comunale e la Federazione presto faremo ulteriori migliorie all’impianto. Abbiamo creato dal niente una scuola calcio con oltre 100 iscritti, gemellata con la Fiorentina, organizziamo manifestazioni che creano un indotto per il quartiere e per la città…»
«Archiviata la sconfitta di domenica, si volta pagina. Da dove si riparte?»
«Da quello che di buono c’è stato domenica: la prova gagliarda della squadra. Nel primo tempo pur subendo l’aggressività della Baldaccio Bruni i ragazzi sono stati bravi in fase di non possesso palla. E nel secondo tempo, prima in 10 e poi in 9, siamo rimasti in partita, dando sempre la sensazione di poter pareggiare. E ci siamo riusciti con un grandissimo gol di Bartalesi. Una partita da uomini veri, con cuore e abnegazione. Ma ci sono anche gli errori, e da questi si deve imparare: loro ci hanno picchiato in maniera sistematica, mentre noi non siamo stati bravi a leggere la situazione pagando un prezzo pesante. E domenica avremo tre giocatori squalificati…»
«Qual è l’obiettivo del Porta Romana?»
«Mancano 12 partite, daremo il massimo per ottenere più punti possibile e poi vedremo dove saremo arrivati. Stiamo facendo un bellissimo campionato, siamo tutti delusi e arrabbiati per la sconfitta di domenica, adesso però sta a noi trasformare questi sentimenti in energia positiva…»
«Sabato la Juniores ha battuto la capolista…»
«Ci esaltiamo contro le squadre forti, in trasferta invece ci è mancata un po’ di continuità. Con una certa tranquillità stiamo raggiungendo l’obiettivo del mantenimento della categoria, siamo contenti per la crescita di alcuni ragazzi. E l’allenatore ha dimostrato di saper gestire il gruppo e di integrarsi bene con la nostra filosofia di calcio…»
«Per finire, il nostro futuro: la scuola calcio…»
«Il nostro fiore all’occhiello. Siamo molto felici che le famiglie apprezzino la nostra proposta e le nostre strutture. Crescita, formazione, gioco sono i valori alla base della nostra scuola calcio: come dice il responsabile tecnico Piccinetti dobbiamo combattere il terrorismo della vittoria…»