Il flash mob delle società fiorentine: «Tutti insieme per il nostro futuro»


(foto Studio Fotografico Firenze)

Firenze, 10 maggio 2020 – Le società fiorentine (oltre 30 le associazioni rappresentate, divise per fasce orarie per non creare assembramenti) hanno dato vita a un flash mob presso gli impianti sportivi dell’Eurocalcio in via dell’Olmatello e dell’Affrico in viale Fanti per sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sulle difficoltà che lo sport dilettantistico e giovanile sta attraversando a causa dello stop dell’attività per il Covid-19.

“Ripartiamo dalle società sportive… insieme per un futuro”: questo il titolo dell’iniziativa, lanciata e sostenuta dal presidente della Commissione sport del comune di Firenze Fabio Giorgetti, con la presenza dell’assessore Cosimo Guccione, in parallelo al gruppo di lavoro (su Whatsapp) che tiene unite le società (in stretto contatto con il presidente del Comitato Regionale Paolo Mangini e con l’onorevole Luca Lotti). Secondo Giorgetti «gli impianti e le società sportive devono essere uno dei pilastri della ripartenza della fase 2 a livello cittadino. Per questo dovranno essere sostenute e aiutate per una ripartenza rapida. Occorre riaprire gli impianti sportivi in sicurezza, non essenzialmente per svolgere l’attività sportiva, ma per accogliere i ragazzi ed aiutare così le famiglie con dei centri estivi dopo mesi di clausura forzata».

Presidenti e dirigenti intervenuti (a rappresentare il Porta Romana Stefano Fiorini) hanno evidenziato il bisogno di un aiuto economico concreto, di meno burocrazia e di normative chiare per capire come e quando ripartire. Sempre mettendo la salute al primo posto, ma sottolineando l’importante valenza non solo sportiva ma anche economica e sociale dello sport dilettantistico. La prima fondamentale richiesta è l’allungamento e il cambiamento delle norme delle concessioni da parte di Regione e Comune, per permettere alle società di programmare il futuro accedendo a contributi, prestiti e mutui agevolati. Bisogna ripartire come fosse l’anno zero, con impegni sacrifici e passione. Le società ci sono e sono pronte a fare la loro parte. Adesso si aspettano le risposte concrete da parte delle istituzioni per programmare la ripartenza.

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