Tutto il calcio minuto più… minuto meno/ Bucinese-Porta Romana vista da Giacomo Grazzini: “Gigi Riva detto ‘Rombo di Tuono’ spaccareti e…”

ImageFirenze, 13 aprile 2015 – Nuovo appuntamento con la rubrica curata da Giacomo Grazzini: “Tutto il calcio minuto più… minuto meno. Il calcio ai tempi di Comunardo Niccolai”. Ecco il commento all’ultima partita di campionato:

Martedì sera in coppa Italia, la deludente prestazione espressa dai giocatori della Fiorentina contro una straripante Juventus, e’ servita, secondo me, solo a far elevare dai nostri tifosi, all’unisono, un’ unica, ma assai significativa esclamazione : “.. Roba da ..Matri ! ”

Tale bruciante sconfitta ha dimostrato a tutti, che quando un professionista serio gioca, non per un mero ..Vidal..izio, ma con un animo davvero ..Allegri, animo di chi della propria squadra ha una visione veramente .. Inna..Morata, sicuramente , poi, in termini di prestazione , trovano facilmente riscontro, gli effetti di quell’incitamento che solitamente viene rivolto dal Mister in persona , prima di ogni gara, a tutta la squadra e cioè : “.. Forza ragazzi , che oggi, certamente, si…Podga..re di più’ “.

Ma non è la prima volta, che contro le Zebre bianconere, allorquando la posta in palio si fa davvero importante ,mentre i nostri, arrivati sul più bello, se la fanno purtroppo sotto , loro, “i Gobbi ” dicevo, al contrario di noi, non so come, ma diventavano pressoché imbattibili.

A tal riguardo, ricordo come, la settimana pre Pasquale appena conclusa, sia stata, improvvisamente, contrassegnata dalla importantissima conferenza stampa tenuta, nientemeno che , da uno juventino Doc, e cioè Luciano Moggi, al Teatro Verdi di Montecatini, nel quale palco, l’ex super manager della Juve, si è reso finalmente disponibile a raccontare, a tutti, la sua “vera”verità sui fatti che lo hanno reso protagonista ,proprio in relazione al famoso processo, detto di “Calciopoli” . Anche se nel ‘ 82, lui, cioè Moggi, non ricopriva certamente incarichi nella Società Juventus , mi sarebbe piaciuto però, lo stesso, essere presente a quell’incontro di Giovedì, per chiedergli se per caso avesse avuto, nel frattempo, un qualche sentore , anche se indiretto, s’intende , circa quel tristemente famoso finale di campionato, che vide la nostra sfortunata Fiorentina, purtroppo, perdere uno scudetto all’ultima giornata di campionato , allo stadio Sant’Elia di Cagliari, a vantaggio proprio della Juve, per colpa, a mio modo di vedere, di un arbitraggio, quello di Pieri, che nego’ ai Viola un goal assolutamente regolare, siglato di testa da Ciccio Graziani.

Contemporaneamente a Catanzaro, la Juve vincendo per 1 a 0, festeggio’ con ..Brady su rigore, dopo che ai calabresi era stato negato un rigore evidente, per un fallo del gigantesco Brio sull’attaccante degli ionici, Borghi. Per la cronaca, l’altro attaccante del Catanzaro era nientemeno che Edy Bivi e per noi, quell’ incontro rappresento’ proprio un .. Bivi, che ci allontano’ dalla possibilità di vincere il tricolore, per sempre .

Ma tralasciamo per un attimo le sofferenze, da noi patite, a Cagliari nell’82, e non ancora smaltite del tutto, che rischierebbero però di offrire un’ immagine, forse un po’ troppo negativa, della pur simpatica città sarda , per riassaporare, invece, quello che la stessa “Cagliari calcistica” ha rappresentato, per tutti i tifosi sardi e non solo, nella seconda metà degli anni sessanta.

Infatti, nei primi anni sessanta successe che il popolo italiano appassionato di calcio, ormai deluso a causa dei ripetuti ed ultimi insuccessi, si chiedeva, appunto, e con una certa apprensione: ” .. Ma dopo Piola e Meazza, storici numeri nove del Calcio Italiano, chi sarà mai il prossimo cannoniere che, nel dopoguerra, ar.. Riva finalmente a risollevarci, dalle ceneri di una sconfitta così umiliante, come quella subita dalla nostra Nazionale in Cile ai mondiali del ‘ 62 ? ”

Evidentemente il Direttore Tecnico della Nazionale, Edmondo Fabbri, quando si preoccupò di buttar giù la lista dei convocati per i successivi Mondiali del ’66 , non si era ancor bene reso ben conto, di quale superpotenza calcistica, seppur ancora in erba, la nazionale italiana, avrebbe potuto disporre, per poter affrontare al meglio la spedizione azzurra prevista in Inghilterra ; Il nostro allenatore, in quella circostanza, dimostrò, proprio, di essere un tipo di ..Oltremanica assai stretta.. !

In quella lista, per l’appunto, , l’attaccante rossoblu Gigi Riva, venne inserito, soltanto , come riserva dei 22. Per Gigi Riva, il più grande attaccante italiano del dopoguerra , e di tutti i tempi, unitamente a Piola e Meazza, la scelta di ..Fabbri ebbe il sapore di una vera e propria …Amarena, veramente ostica da digerire, anche in considerazione di ciò che, il futuro ” Rombo di tuono”, aveva già iniziato a dimostrare , a suon di goals, nel campionato vigente !

Del resto, Fabbri, da onest’ uomo quale era, sia in campo che fuori, dopo la disfatta accusata contro la Corea del Nord , si penti’ …Amarena..mente di quella sua scelta, tanto che preso Gigi Riva da una parte , e con il viso ancora rigato dalle lacrime, gli chiese sommessamente ” scusa”, dichiarandosi colpevole per quella sua sciagurata decisione. Forse, come taluno ipotizzava, nel fare le dovute scelte, anche ..Fabbri, per un attimo, si trovò, per motivi di ” spogliatoio” tra ..l’incudine ed il martello ?

L’ ar..Riva del nostro Gigi a Cagliari , squadra che all’epoca militava ancora nel campionato di serie B, per lui, ragazzo timido del Lago Maggiore, ed orfano già giovanissimo di entrambi i genitori, non fu una scelta davvero facile, in considerazione del fatto che, il giovane centravanti di Leggiuno , al ..Pecorino sardo, avrebbe senz’altro preferito, da buon cannoniere che era, ..insaccare la più prestigiosa e appetitosa .. Bologna, prodotto ancor meglio preferibile, se tale ghiottosa proposta fosse pervenuta direttamente …Dall’Ara.

Dal ‘ 67 al 70, Riva, detto “Rombo di tuono “, fu capocannoniere per tre volte di seguito del campionato italiano, vincendo proprio in quest’ultima stagione lo scudetto a Cagliari ; e quindi, proprio in onore alla formidabile impresa compiuta dalla squadra sarda, in quella stagione, ecco che Vi elenco la formazione rossoblu’ dell’epoca, squadra riconoscibile da tutti gli appassionati, per quella particolarissima maglietta bianca, con i 4 mori ben stampati sul petto, con i laccetti da allacciare al posto del girocollo, e con quel numero, che sembrava quasi disegnato a mano ed in corsivo dal “designer” , sul dorso di ciascuno degli undici eroi , che erano così disposti:

Ricky Albertosi in porta, Mario che come una ..Martiradonna si ..immolava arcigno nel ruolo di terzino sulla sinistra ; Il terzino invece che presidiava la fascia destra era uno che, stranamente, faceva anche tiri… Mancin ( ..con Zignoli sua valida alternativa ) .

Niccolai, invalicabile e granitico stopper, il quale risultava un tipo assolutamente .. Comunardo, se preso fuori dal campo, ma assai speciale quando entrava in partita . Egli faceva stabilmente coppia in difesa con il libero Tomasini .

E poi chi ..Cera? Ma ..c’era..Cera, naturalmente, grande mediano di spinta ,che..risplendeva e dava ..lustro a tutto il centrocampo sardo, perché sempre molto .. Lucido nelle sue trame ,con una classe talmente ampia da essere riconvertito addirittura come libero in Nazionale. E dopo ..Cera a centrocampo, poi, chi ..Cera ? Ma il talentuoso brasiliano Nene’, naturalmente, che con i suoi dribbling, si combinava assai bene, con quel numero 10, il quale, per gli stessi spettatori della TV in bianco e nero , era quello, meglio identificabile proprio per i suoi ..Ricciotti , e col quale si poteva sempre ri.. Greatti , un buon connubio.

Brugnera, poi , detto anche ” il piccolo Di Stefano”, rappresentava sempre una valida alternativa a tutti coloro che stazionavano dal centrocampo in su.
Eh si’, proprio lassù davanti, infine, dove, con quel trio delle meraviglie, il Mister sardo, dimostrò, proprio, di aver fatto ..Scopigno, e cioè più esattamente:…. “Domingo” Domenghini, che come un ..Angelo, volava su e giù sulla fascia destra ; Sergio , che come centravanti di manovra si trovava a proprio agio, soprattutto, quando giocava in … Casa, come se fosse proprio ..Casa sua, e cioè a ..Casa ..Gori, dove gli .Ospiti di turno, erano sicuramente i .. Benvenuti a ..casa ..Gori, benvenuti a suon di goals naturalmente ; dopodiché si ar..Riva, finalmente, al ” Rombo di tuono “, che con il suo numero 11, dall’ ala sinistra, convergeva al centro, per scaricare tutta la potenza di un…” tuono “, addosso a quel poveretto ,deputato a esser messo li’, in mezzo ai pali, per fare, suo malgrado, solo il para .. fulmine.

Per capire, però, in profondità, che cosa rappresentasse, veramente, Gigi Riva e la sua leggenda, per tutta la Sardegna, riportiamo due episodi :
In primo luogo, la scultura di una statua, che venne eretta, proprio in suo onore, in una strada centrale di Cagliari ; ed in secondo luogo, il ritiro della maglia numero 11, indossata dal campione da giocatore ,evento avvenuto a Cagliari, in occasione di una partita disputata dalla nazionale italiana contro la Russia nel 2005, incontro che fu organizzato, personalmente, dall’allora presidente della società sarda, presidente, che, se ricordate bene, fu poi messo in .. Cellino, per un problema, che lui stesso, poverino, ebbe con la Giustizia italiana.

In onore a quel.. numero undici, diventato ormai una leggenda planetaria, anche il suo paese Natale, quello situato sul Lago Maggiore, per intendersi, se ..Leggi..Uno si scriveva, Leggi..Undici per l’appunto si leggeva, forte e chiaro,quasi come fosse, quest’ultimo diventato l’effetto sonoro di un ” Rombo di Tuono “.

Altro episodio, che la dice lunga sulla fama del ” Rombo di tuono “, interesso’, nientemeno che, il famoso Bandito sardo Graziano Mesina ,detto ” Grazianeddu” il quale, ricercato da tutta la polizia dell’isola e non solo, a causa delle sue scorribande illegali e per le sue numerose rapine compiute in tutta l’isola , anche lui, ripeto, fu avvistato tra gli stessi tifosi , in occasione di una partita, disputata proprio, dal “mitico” Cagliari allo stadio Amsicora.

Questo perché, come lui stesso ebbe, poi, modo di confessare agli inquirenti, prima di venire una volta per tutte catturato dalle forze dell’ ordine , doveva per forza vedere in azione e poter sostenere dal vivo, almeno una volta, il suo idolo locale , mentre ancora correva con il suo Cagliari, come una locomot..Riva, verso la conquista dello scudetto . In Nazionale, Riva, vinse un Europeo nel ‘ 68, siglando il primo dei due goals inflitti in finale, alla coriacea Jugoslavia, e come ho già più volte riportato, partecipo’, infine, alla finale in Messico ‘ 70 , contro il Brasile di Pelé, finale perduta purtroppo per 4 a 1 .

Nella ” partita del secolo” e cioè la semifinale, invece vinta sempre in Messico qualche giorno prima, per 4 a 3 contro i tedeschi, Gigi Riva segno’ uno splendido goal che valse il momentaneo 3 a 2 : ..l’esecuzione di quel tiro, e’ da brividi, perché sembra uscita direttamente dal manuale del calcio. Con le spalle rivolte alla porta, dal limite dell’area, sposta con il piede sinistro il pallone arrivatogli centralmente, da sinistra verso destra, sfoderando poi in perfetta coordinazione col movimento a rotazione delle braccia, e sempre col sinistro, un rasoterra in diagonale verso il palo più lontano, e quindi assolutamente imprendibile anche per il volo plastico del pur bravo Sepp Maier ; insomma un gesto tecnico ed atletico, che tutti gli attaccanti di qualsiasi categoria dovrebbero poter rivedere e possibilmente poter imparare, ……possibilmente, ho detto, perché facile facile, non lo era di certo..!

Tutte le grandi società, a quel tempo , si sa, lo volevano a tutti i costi , facendo offerte da capogiro, e quindi davvero impossibili da rifiutare, e la Juve, in tale trepidante attesa , sedeva lì, naturalmente, in prima fila .

Ma lui, niente da fare , perché voleva difendere a tutti i costi, quella sua tipica riservatezza, e tutto quell’affetto puro, che l’isola tutta, sua nuova terra adottiva, soleva riversare a quel suo nuovo Eroe, fatto a “forma di Isola”, affetto questo, dicevo appunto, che forse gli ricordava troppo, quello appena solo percepito, e non ricevuto, dai suoi stessi genitori, i quali vennero a mancare proprio a lui, giovanissimo orfanello, trasformato in un adulto, fin da subito .

Riva fu anche un giocatore che colleziono’ infortuni davvero gravi , molto probabilmente perché entrava, temerario, con un tale impeto e veemenza e con altrettanta imprudenza, nel cuore di ogni azione , tanto da metter in serio pericolo, l’incolumità dei suoi stessi preziosissimi arti, nella dinamica atletica ed rischiosissima di ogni azione sotto rete . Ricordiamo il grave incidente subito in un scontro con il portiere portoghese Amerigo, nella partita giocata dalla Nazionale contro il Portogallo a Lisbona nel ’67 ( frattura perone sinistro) quello subito a Vienna per uno scontro con l’austriaco Norbert Hof, nella partita disputata dagli azzurri contro l’Austria nel 1970, appena subito dopo i mondiali.

L’ultimo infortunio che subì, fu proprio davanti al suo pubblico, contro il Milan nel ‘ 76, per uno strappo muscolare e distacco del tendine , infortunio che decretò, purtroppo per lui, a soli 31 anni , la fine della sua gloriosissima carriera, una carriera che lo vide realizzare, ben 156 goals in 289 partite ufficiali e con la nazionale detenere, ancora oggi, il record delle marcature con ben 35 goals in gare ufficiali. Comunque, forse, il miglior riconoscimento a livello internazionale, lo ottenne con il secondo posto conquistato nella classifica del Pallone d’oro , proprio alle spalle del suo compagno di nazionale, e cioè il “Golden Boy “Gianni Rivera.

La prima volta che lo vidi giocare in campionato allo stadio Franchi, contro la Fiorentina, fu nella stagione 71/72 . Quella Domenica perdemmo per 1 a 0 con un goal partita, siglato con un tiro secco , scoccato dal limite dell’area, ed indovinate da chi….?

Riva, a fine carriera, non accettò mai, vistosi incarichi da Dirigente, a lui offerti, sia in politica che nello sport, se non, unicamente , quello prettamente riconducibile ad un ruolo di team manager , che per molti anni, poi, ricoprì nella stessa Nazionale Italiana . Quella volta, invece, accetto’, forse perché al centro di questo importante impegno e progetto, sempre e comunque, Riva ci vedeva e ci poneva quell’argomento, che per lui rivestiva e sul quale, lui stesso, aveva da sempre concentrato, il suo massimo interesse e cioè ” il Rapporto Umano” .

E dopo il ridondante ” Rombo di tuono ” ecco che ar..Riva finalmente, ma stavolta non troppo, forse, il momento del mio commento settimanale alla partita odierna, macht perduto, purtroppo, dal Porta Romana sul campo del Bucine per 2 a 1 .

Ora 15 e 30, tutti davanti al Bu..Cine..matografo, per assistere ad uno spettacolo dalle premesse davvero interessanti, visto gli interessi diametralmente opposti, ma sicuramente decisivi, per entrambe le due compagini contrapposte ( ..la nostra, tutta concentrata per la conquista di un posto nei play off, mentre la loro , disperatamente impegnata ad evitare di giocarsi la permanenza nella categoria, attraverso l’ “incognita” dei play out ) .

La loro, in verità, e’ una compagine, che in questa stagione , ha passato diversi …Travaglini, e questo nonostante che ora stia raccattando i Me..Cocci, per affrontare bene il finale di campionato . Tale squadra, possiede comunque ottime individualità, i cui .. Bon.. Echi sono già da tempo pervenuti sino alle nostre attente orecchie .

All’inizio della partita partono molto meglio loro, imponendo subito un ritmo davvero pressante, accompagnato da buone trame, trame, che poi, danno solitamente buoni ..Frutti, solo se .. Prosperi, minuto dopo minuto, ovvero minuto più minuto meno. Dopo appena 16 minuti, passano in vantaggio loro, con una punizione dal limite dell’area, calciata da Mecocci e non trattenuta da Strambi. Sulla respinta interviene il numero 6 che, Ahimè, ci regala il primo .. Travaglini : 1 a 0 .

Seguono due occasioni per i nostri, che purtroppo non sono sfruttate al 100% e cioè : bel traversone di Chiarelli non deviata in rete da due passi da Batistuta . Poi da calcio d’angolo, svetta di testa Bartalesi che sfiora il palo situato alla destra di Bonechi.

Finalmente giunti alla metà del primo tempo, ecco il goal del Porta Romana, grazie a Santini che mette in rete, con un preciso piatto destro, sfruttando molto bene un cross davvero invitante, partito dal piede talentuoso di Gori, che così lancia uno squillo, alle possibilità di riscossa arancionera .

Purtroppo verso la fine del primo tempo, un clamoroso scivolone di Sabia, mette l’attaccante numero 9 del Bucine, proprio lassù’ davanti al nostro portiere, il quale non riesce ad intercettare il secco tiro in diagonale partito dall’attaccante dei locali, che così in.. Sacconi, una volta per tutte, il goal numero 2 a favore della Bucinese . Alla fine del primo tempo, grande occasione di nuovo, per il numero 11 del Bucine, che, da una ottima posiziona, ..Pa.. Vanifica, con un tiro, per fortuna nostra, sferrato fuori dello specchio, non cogliendo così un invito davvero allettante, partito da un traversone proveniente da destra verso sinistra.

Nel secondo tempo, una grande occasione per Sabia, che di testa su calcio d’angolo, non centra il bersaglio, la quale occasione avrebbe potuto riportare i nostri in parità e riaprire così le sorti dell’incontro in oggetto. E così, nervosamente, e nonostante l’impegno profuso dai nostri, con gli altri che ci ..Pestelli sul ..Verdi prato, ben bene, nel finale, ma senza incidere più di tanto , la partita scivola fino al termine, con questo risultato assai deludente, che ci condanna a conquistare, almeno un risultato positivo, in occasione del prossimo incontro spareggio, che dovremo, per l’appunto, affrontare, contro la rivale Sinalunga.

Direi che quella espressa oggi, è, quindi, stata , complessivamente, da parte dei nostri, una prova assai deludente , della quale prova, mi sentirei però di esprimere una valutazione tutto sommato positiva, solo per i due centrocampisti Gori e Santini, autori della bella combinazione che ha portato i nostri a realizzare il goal del momentaneo pareggio e di altre giocate interessanti .

Comunque non dobbiamo assolutamente abbatterci e quindi, forza ragazzi, niente e’ ancora perduro , per fortuna, ma occhio, mi raccomando, ai calci sferrati da tergo, da quell’animale pericoloso , che corrisponde al nome del’ …L’Asinalunga . Buona settimana, g.

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